Un promemoria in quattro punti, formalmente rivolto al Governo uscente, nei fatti all’evidenza di quello che verrà da qui a pochi giorni. È quanto presentato dalle Associazioni costituenti la Federazione Carta e Grafica e in rappresentanza di questa, Assocarta e Assografici, insieme con le organizzazioni sindacali della filiera della carta, della stampa e della trasformazione SLC-CGIL, FISTeL-CISL e UGL Chimici.

È l’«Agenda delle parti sociali e datoriali» contro il caro-energia (qui disponibile), indirizzata ai ministri uscenti Cingolani, Giorgetti e Orlando, in cui si dà atto delle misure importanti con cui il Governo italiano “di trimestre in trimestre, ha trovato risorse consistenti per affrontare il #caroenergia”, e vengono indicati quattro interventi strutturali da negoziare e ottenere con urgenza in Europa.

SI tratta di:

  1. price cap riguardante tutte le forniture di gas in Europa;
  2. riforma del mercato elettrico, che preveda, come primo passo, il disaccoppiamento tra prezzo dell’elettricità e prezzo del gas;
  3. maggiore regolamentazione del TTF, come una vera Borsa;
  4. sospensione e una revisione del sistema ETS, che eviti pressioni speculative.

“Le aziende manifatturiere italiane della filiera carta, stampa e trasformazione, colpite dal “caro energia”, se nell’immediato rischiano di perdere contratti, nel medio periodo a rischio saranno intere quote di mercato”, spiega il documento.

L’impatto della crisi energetica si annuncia devastante anche sull’occupazione del settore: diverse aziende cartiere stanno già utilizzando la cassa integrazione per l’aumento eccezionale dei costi energetici, è concreto il rischio di arrivare a chiusure di siti produttivi, con il coinvolgimento a catena anche dell’intera filiera della successiva stampa e trasformazione. Le ricadute e i danni coinvolgono anche il profilo ambientale, per il blocco dell’economia circolare che deriva dagli stop produttivi e per le importazioni di prodotti cartari da Paesi extra UE dove non sono adottate norme ambientali adeguate a quelle europee.

Un quadro di difficoltà che richiede interventi decisi e immediati, anche per un ulteriore motivo di apprensione che riguarda le aziende energivore: la mancanza di proposte per i rinnovi contrattuali di fornitura energetica.

“La programmazione delle riduzioni dei consumi e un sistema adeguato di compensazioni – conclude la nota congiunta di industriali e sindacati – costituiscono strumenti indispensabili per affrontare le eventuali emergenze e non compromettere la competitività dell’industria nazionale”.